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"Oggi 31 dicembre 2005 è stato un giorno speciale per me e per tutto il mio Team; dopo un anno di lavoro con i condor, Inca e Maya, che ho cresciuto e con i quali ho volato già sul nostro Etna e dopo avere realizzato un'ala tecnologica disegnata studiando l'ala biologica del condor, alle ore 9.15 del mattino, dopo circa 2 ore di volo dentro le correnti ascenzionali delle pareti rocciose della Cordigliera Andina, sono riuscito a sorvolare la vetta più alta del continente americano: l'Aconcagua (6.962 mt). Mi sono sentito un condor nel suo ambiente. Dalla grandezza della natura l'uomo, degno osservatore dei suoi codici, continua ad imparare e a scoprire il suo habitat..."

"Dedico questo volo, che si è concluso l'ultimo giorno dell'anno, a tutti gli esploratori italiani del passato, che si sono distinti nel mondo e che hanno scoperto nuovi orizzonti di cui oggi, noi, possiamo godere nel nostro presente. Spero che il lavoro di ricerca che abbiamo avviato con questo progetto possa, un giorno, agevolare le future generazioni..."

Ai miei figli
Angelo d'Arrigo

(ANSA) L'italo francese Angelo D'Arrigo, ribattezzato il 'Condor dell'Aconcagua' per essere stato il primo uomo a librarsi in volo oltre la massima cima della Cordigliera Andina, e' riuscito nella seconda impresa che si era fissato per la missione in Argentina: superare il suo record di
volo in altitudine con deltaplano, che ora e' di 9.100 metri.
Sfruttando una giornata con condizioni meteorologiche ottimali, in onda meteorologica generata dalla Cordigliera Andina, D'Arrigo ha ritoccato oggi di 100 metri il primato da lui stabilito a 9.000 metri in un volo sull'Everest nel 2004.
''Ho messo a segno il mio secondo gol in una settimana'', ha detto all'Ansa D'Arrigo non nascondendo la sua gioia per essere riuscito a stabilire il nuovo record.
''Ho dovuto lasciare la regione dell'Aconcagua dove il 31 dicembre ero stato a volare su quella vetta - ha ancora detto - perché c'erano in previsione venti molti forti e mi sono spostato a sud-est, nella zona di Rivadavia".
E stamani, giudicando positive le condizioni meteorologiche favorevoli, D'Arrigo ha deciso di realizzare il tentativo,
riuscendo nell'intento di superare se stesso.
''La ragione della scelta del vulcano Tupungato - ha ancora commentato - e' dovuta al fatto che crea correnti d'aria ondulatorie, con oscillazioni regolari e correnti ascensionali, che mi hanno permesso di raggiungere l'obiettivo''.
Il record di 9.100 metri e' rimasto registrato in un barografo sigillato che ora verra' preso in carico dall'Aeroclub
d'Italia per la ratifica definitiva da parte della Federazione mondiale.
Il primatista italiano, che ha 44 anni, considera cosi'conclusa la missione 'Aconcagua xp 05' per la quale si e' avvalso di una equipe scientifica di 12 persone.
Accompagnato dalla moglie Laura e dai figli Gabriele e Ivan, l'avventuroso pilota si e' sistemato a meta' dicembre in un campo base a Puente del Inca, a 20 chilometri dalla frontiera con il Cile, dove a fine anno ha terminato i preparativi per la sua impresa andina.
Per la sfida di emulare i condor nel loro volo, il deltaplano di D'Arrigo e' stato portato in quota alle 8 del 31 dicembre, utilizzando come pista la statale 7, da un ultraleggero guidato da Richard Meredith. ''E alle 9,45 - ha raccontato - ero a 7.453 metri sulla vetta piu' alta d'America''.
Durante le evoluzioni in quota, D'Arrigo non usa respiratore, ma una tecnica yoga denominata 'pranayama' sperimentata presso il Centro di medicina aerospaziale dell'Aeronautica militare italiana. Questa, ha spiegato, ''permette di superare i problemi dell'ipossia sfruttando in modo particolare il diaframma per allungare i tempi del metabolismo''. In questo modo, dice, ''per la prima volta lo sport si mette al servizio della scienza''.
Dopo aver guidato con il deltaplano uno stormo di cicogne dalla Russia all'Iran, dopo la conquista dell'Everest ed ora quella dell'Aconcagua, D'Arrigo rivela che ha già un progetto
che lo attende nel 2007: il sorvolo del Monte Wilson (5.500 metri) nell'Antartide.
''Voglio contribuire facendo sventolare una bandiere una bandiera italiana nel sesto continente - conclude - alle
commemorazioni dei 50 anni della firma della Convenzione di ricerca scientifica nei poli''.(ANSA).

Oggi sveglia alle cinque e mezza, tutto il team si muove per accompagnare Angelo verso altri voli di ricognizione con il parapendio.

Grazie ai prototipi della Fiat Auto (di cui non sveliamo il nome!), raggiungiamo il cuore del Parco dell'Aconcagua.

Come lo scorso anno sull'Everest, anche quest'anno le auto 4x4 della Fiat auto fanno onore alle prestazioni dichiarate.

Tramite l'assistenza di un elicottero Bell del Guppo Modena di Buenos Aires, Angelo riesce a partire da decolli altrimenti irraggiungibili.

Effetua piu' di un volo in questi splendidi scenari sotto gli occhi partecipi di tutto il team e sullo sfondo di un maestoso Aconcagua.

A Puente del Inca l'accoglienza della gente del luogo e' stata soprendente.

Da parte delle Autorita' locali la massima cordialita' e disponibilita'.

La Gendarmeria per ordine del Comandante Rodolfo Marcelo Perez, provvedera' con due uomini ad una assistenza costante durante ogni decollo e ogni atterraggio.

L'Esercito Argentino ha accolto Angelo con un saluto formale nel corso dell'alza bandiera di oggi come testimoniano le foto con il Comandante Guillelmo Canosa.

E sta consentendo tramite l'utilizzo del proprio collegamento intranet satellitare l'aggiornamento dei nostri update.

Il Parco Nazionle dell'Aconcagua tramite il GuardiaParco Pablo, ci assiste con molta professionalita' e senso ecologico..

 

Dopo avere terminato gli ultimi test all'Aeroclub di Mendoza, tutto il team si trasferisce in macchina a Puente del Inca in attesa della finestra operativa.
Oggi si e' fatta una prova generale dell'equipaggiamento completo in alta quota.
Sono state testate anche le telecamere e le macchine fotografiche che andranno in volo montate sul deltaplano.
Alcune piccole difficolta' di settaggio delle telecamere sono state soluzionate da Andrea Brambilla e da Matteo Carnevali dell'equipe immagine.

Dopo il sorvolo della parete ovest dell'Aconcagua, 5700 mt,  Angelo ha raggiunto il suo team a Mendoza.

Sono iniziati oggi i primi test per mettere a punto gli ultimi dettagli per il sorvolo.

Oggi il primo test riguarda il Bullet della Woody Valley, l' imbrago carenato con cupola trasparente aerodinamica, preparato appositamente per l'evento.

Il risultato e' stato estremamente positivo: perfetta isotermia e massima aerodinamicità.

Il test e' stato effettuato in volo trainato da Richard Meredith sopra l'aeroporto di Mendoza.

Tutto il team e' in fermento. Il giorno sveglia all'alba per i lavori tecnici mentre si gode le notti australi nelle "Parilla" della cordigliera andina gustando le migliori carni argentine...

Dopo il sorvolo in parapendio, Angelo rientra lungo la valle dell'Horcones e dopo 8 ore a dorso di mulo x fare piu' in fretta, si ricongiunge con il suo team al Campo Base a Puente del Inca.

Dopo 5 giorni di risalita alpinistica e permanenza al Campo Base dell'Aconcagua a quota 4.300 per l'acclimatazione in vista del prossimo sorvolo della vetta, al mattino gia' si preannunciano le condizioni favorevoli al volo.

Angelo stravolge il piano che prevedeva per la continuità dell'acclimatazione, la risalita alpinistica dal Campo Base a Plaza de Mula fino al Nido del Condor a quota 5.560 metri.

Però oggi all'alba, si preannucia il primo e forse unico giorno nel lungo periodo dell'estate australe, in cui si presenta una finestra operativa per un volo libero ed Angelo la coglie.

Nel bagaglio essenziale della risalita alpinistica non poteva mancare infatti un parapendio il "Salto" 19 della Swing.

Intorno alle 14, in piena attività termica sulla parete Ovest dell'Aconcagua, Angelo d'Arrigo decolla con il Salto e penetra il vento forte della Valle dell'Horcones.

Il decollo avviene appena sopra il campo base di Plaza de Mulas a 4.300 mt.

In una comunicazione con il suo satellitare appena atterrato, lo stesso Angelo riferisce che "le termiche sono state violente ma ben formate" grazie ad esse, in poco tempo riesce a sorvolare il Nido del Condores e a risalire la parete ovest dell'Aconcagua, raggiungendo una quota di circa 5.700 mt.

Il sorvolo della vetta non è stato reso possibile a causa del vento violento che tagliava qualunque formazione di correnti termiche nei pressi dei 6.000 mt.

Il volo e' stato magnifico da un punto di vista sportivo e estremamente importante come sopralluogo aereo della zona.

Alle 15,30 circa, ora locale, atterra al Campo Base davanti alle telecamere del National Geographic che hanno ripreso tutto il volo.

Angelo d'Arrigo festeggiato a "Champagne" dalle Guardie del Parco e dagli alpinisti si propone di scendere domani a Mendoza e raggiungere Richard Meredith che sta ultimando la messa a punto tecnica dell'equipaggiamento per i test per il volo con il delta per il tentativo di record come da programma.

Sosta e accampamento a Plaza de Mulas.
Prima sosta a Confluencia. Dal telefono satellitare Angelo d'Arrigo ci comunica che la temperatura e' bassa e che sta nevicando. Stanno tutti bene e sperano che le condizioni migliorino e gli consentano di procedere oltre.
Angelo parte per la risalita alpinistica dell'Aconcagua.
La risalita servira' a favorire l'acclimatazione per il sorvolo della vetta.
Della spedizione fanno parte: l'assistente tecnico Ugo Esposito, gli operatori Klaus Sherich e Markus Pfeiffer, il fotografo Livio Bourbon, il medico Marco Bosio, la guida Daniel Estevez.
Le condizioni meteo in questo periodo sono proibitive: la stampa locale riporta temperature eccezionali in questa stagione di -60 gradi sulla vetta e venti di 100 km/h. Si sono registrate 14 evacuazioni per congelamento e per complicazioni alle vie respiratorie. E' previsto comunque un miglioramento per il fine settimana.

Il gruppo e' cosi' composto:

Angelo d'Arrigo, Richard Meredith, Laura Mancuso, Gabriele e Ivan d'Arrigo, Marco Bosio, Renato Moro, Andrea Brambilla, Livio Bourbon, Marco Carnevali, Ugo Esposito, Klaus Sherich, Markus Pfeiffer.

Al campo base arriveranno la prossima settimana Nicky Meredith e co.

Il Campo Base e' sufficientemente confortevole, ciascuno dispone di una tenda singola e accessori Ferrino.

Nella zona lunch si cucina in maniera sana e ultrarapida grazie alla batteria AMC.

Il gruppo e' vario ed eterogeneo ma si respira una sana atmosfera di team.

Angelo parte dall'Italia con il suo team.
All'arrivo grande accoglienza al Gruppo Modena di Buenos Aires.
Primi giorni di meeting con Fiat Argentina, con le Autorita' governative che hanno formalmente dichiarato il progetto di "interesse nazionale", disbrigo documenti, formalita' doganali, cargo, approvvigionamenti per il Campo Base ed altre faccende organizzative.

Campo d'indagine: ALA BIOLOGICA DEL CONDOR
Campo applicazione: ALA TECNOLOGICA con REMIGANTI
Gruppo ELASIS: Ing. Nevio Di Giusto - Ing. Gennaro Monacelli
Università degli studi di Napoli Federico II (Dip. Progettazione Aeronautica): Prof. Ing. Domenico Coiro 
temperatura mini 42.5 ° sotto zero / velocità max 100 km/h / ore 10.00
inizio - ore 16.00 fine

Galleria del Vento Fiat Auto Torino
Responsabile Ing. Giuseppe Fasolio
Centro Sperimentale Volo Aeronautica Militare Italiana - Medicina
Aeronautica e Spaziale

Generale Dr Enrico Tomao - Capo Reparto - Maggiore Dr Francesco Torchia -
Capo Sez. Ipobarismo - Tenente Colonnello Dr Marco Bosio